LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Perché il porta a porta
La raccolta rifiuti diventa una faccenda domestica. Impariamo anche noi a fare la differenza.
Questo lo slogan della campagna di comunicazione promossa dall'amministrazione comunale e da Enìa per sensibilizzare la popolazione sulle nuove modalità di raccolta porta a porta dei rifiuti, entrate in vigore dal 27 novembre 2006.
Sono infatti andati in soffitta i vecchi cassonetti, ad eccezione di quelli per vetro e plastica. Il nostro comune – spiega il sindaco Francesco Zangrandi – è obbligato ad introdurre questo sistema in base a quanto previsto dal Piano provinciale dei rifiuti, elaborato per dare attuazione al Decreto Ronchi prima, e al nuovo Codice dell'ambiente poi. Queste norme, infatti, prevedono il raggiungimento di livelli di raccolta differenziata non inferiori al 50% del totale dei rifiuti prodotti, e il "porta a porta" è stato individuato a livello provinciale come l'unico metodo per conseguire tale obiettivo.
Diversi paesi, in questi anni, lo hanno già avviato: Sarmato, Cortemaggiore, Caorso, Monticelli e Villanova. Il piano provinciale dei rifiuti prevede, entro il 2006, l'estensione di questa nuova modalità di conferimento anche a Castelvetro, dove ha preso avvio il 18 settembre, a Besenzone, dove è stata varata dal 2 ottobre, e appunto a Calendasco. Secondo un calendario già fissato, entro pochi anni si adegueranno anche tutti i comuni vicini al nostro, conclude il primo cittadino.
Le principali ragioni di questo cambiamento, quindi, possono essere riassunte come segue:
- La raccolta tradizionale, con i cassonetti stradali, non è più adeguata per raggiungere i livelli di raccolta differenziata previsti dal Decreto Ronchi e dal Codice dell'ambiente. Queste leggi, infatti, impongono ad ogni comune di differenziare almeno il 50% dei rifiuti prodotti (a Calendasco, prima dell'introduzione del "porta a porta", se ne differenziava solo il 36% circa);
- Il porta a porta è previsto come obbligatorio dal piano provinciale dei rifiuti. Alcuni comuni in cui è già introdotto (Sarmato, Cortemaggiore, Caorso, Monticelli, ecc.) hanno raggiunto livelli di raccolta differenziata molto alti, superiori al 60%;
- Gli impianti tradizionali per lo smaltimento, compreso l'inceneritore di Piacenza, sono ormai all'esaurimento, a fronte di una produzione pro capite di rifiuti in continua crescita. Al tempo stesso, continuano ad aumentare anche i costi di conferimento in discarica o in inceneritore.